L’importanza della mensa scolastica per i nostri bambini
Tantissimi bambini oggigiorno consumano almeno un pasto a settimana nella mensa scolastica e quindi insieme a compagni e maestre si trovano a condividere pietanze e cibi. Questo momento, oltre ad essere un’occasione di aggregazione importante per cementare i rapporti tra i bambini, deve anche essere vista come un’opportunità di tipo educativo. Infatti, la mensa non ha più solamente lo scopo di fornire un pasto completo dal punto di vista nutrizionale, equilibrato e controllato sotto l’aspetto igienico-sanitario, ma ha ormai assunto anche un importante ruolo educativo, attraverso l’acquisizione di corrette abitudini alimentari, e di promozione della salute, cercando di prevenire il sovrappeso e l’obesità infantili. Il pasto in mensa diventa, inoltre, anche un’occasione di educazione al gusto, per stimolare i piccoli a nuove e diversificate esperienze gustative. In questo contesto gli insegnanti svolgono un importante ruolo di educazione alimentare.
Per prima cosa bisogna porre l’attenzione all’intera giornata alimentare: il pasto nella mensa non è l’unico della giornata e per un corretto apporto nutrizionale occorre valutare complessivamente i pasti, ovvero colazione, merende e cena. Affinché i ragazzi imparino a mangiare tutto è importante che i cibi non siano solo sani, ma anche buoni; per questo sarebbe utile un lavoro sinergico tra dietisti, gastronomi e cuochi per rendere il pasto più gustoso. Inoltre bisogna considerare che il cibo di stagione è più buono perché non ha trascorso molto tempo nei frigoriferi durante il trasporto. Per garantire un pasto ottimale i menu andrebbero quindi redatti secondo la stagionalità dei prodotti e affidandosi alla cultura gastronomica del territorio.
Un altro problema rilevante è mantenere un equilibrio nutrizionale: spesso sono previsti piatti con legumi e cereali (pasta e fagioli, riso e lenticchie) che sono piatti unici, ma, nella consapevolezza che non sono alimenti graditi a tutti i bambini, vengono preparati anche dei secondi, rischiando così di far mangiare solo il secondo oppure oltre alla pasta e fagioli anche la carne. In questo modo si dimentica che la mensa deve essere un momento educativo, che deve sia stimolare i bambini ad apprezzare nuovi cibi, ma anche insegnare che alcuni sono già ‘piatti unici’ e non hanno bisogno di altro. In ultimo occorre prestare attenzione alle porzioni: non possono e non devono essere uguali per tutti i bambini, ma andrebbero proporzionate almeno rispetto all’età. Questo rischia poi di lasciar passare il messaggio che tutti possano mangiare le stesse quantità e questo modello acquisito rischia di essere applicato anche a casa, esigendo le stesse porzioni magari del padre.
In ultimo ricordo che anche la presentazione delle pietanze è molto importante, a casa, come a scuola; basti pensare che è stato dimostrato che le fotografie di carote e piselli stampate sui vassoi inducono i bambini a mangiare più verdure.
In conclusione un consiglio ai genitori è sicuramente quello di essere al corrente di quello che mangiano a pranzo i figli, anche per evitare che a cena, la sera a casa, ci siano eccessi e sovrapposizioni; per questo motivo le famiglie dovrebbero lavorare in sinergia con la scuola, e viceversa.
Comments are closed.