20th Lug
Dieta o non dieta?
“Ma quindi non me la dà una dieta??”
Classica domanda alla fine di un colloquio in cui abbiamo deciso di lavorare in un ‘altro modo’ o meglio, con un approccio non prescrittivo come quello tradizionale. Perché questa domanda? Quando ti rivolgi a un professionista della nutrizione hai delle convinzioni che derivano dall’abitudine: prima visita, misure e valutazioni varie, obiettivo stabilito dallo specialista, prescrizione della dieta. E si parte. È vero che ho studiato per fare questo, ma si può cambiare in corsa, soprattutto si può usare questo approccio in maniera appropriata e mirata. Un conto è sapere cosa fare, un conto è sapere come farlo.
⚠️Se l’obiettivo non è il tuo, come fai a raggiungerlo?
⚠️Sei sicuro di riuscire a seguire una dieta?
⚠️Sei sicuro di avere voglia di sottostare a tutte quelle regole e/o divieti?
Non sono contro le diete ma non è sempre un approccio funzionale o il primo approccio. Mi sono accorta, negli anni, che la dieta è solo una parte del percorso. Come una torta: sotto alla decorazione (la dieta) ci sono una robusta base, nascosta ma solida, gustosa, piacevole, ricca… La decorazione è solo la parte finale che non regge senza la base. E quindi la base di cosa è fatta? Di abitudini, stili di vita, scelte alimentari e non, emozioni, consapevolezza, educazione alimentare…E molto altro! Le diete funzionano se c’è questa base. Ecco perché a volte si sceglie un approccio diverso, o meglio, più funzionale. Ed ecco perché non esiste la bacchetta magica, non ci sono risultati immediati, veloci o che ‘diano la motivazione’: come in tutte le cose, i risultati si costruiscono man mano, e se un risultato è stato raggiunto facilmente, attenzione perché prima o poi le difficoltà iniziali si ripresenteranno. E inizierà la lunga altalena dei risultati… A te la scelta.
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