Bambini a tavola (parte 2)
Da quando sono diventata #mamma ho capito che nulla è come ti aspetti, a tratti molto molto meglio e a tratti peggio… E soprattutto nulla è come avevi programmato. Mi riferisco in questo caso al rapporto col #cibo
Nel post precedente avevo anticipato che avrei parlato di #neofobia alimentare, un problema che è più diffuso di quanto si pensi e che manda le famiglie nel panico.
Inizio dicendo che non ci sono ‘regole’ per fare mangiare di più i bambini, così come non ce ne sono per farli mangiare meno.
Tutto quello che pensi di sapere viene stravolto, devi fare un reset di ciò di cui sei convinto e rimanere a osservare. Il tuo bimbo ti vuole comunicare qualcosa con il rifiuto del cibo, e non è un capriccio: è solo il suo modo di comunicare con te. Non succede con tutti i bimbi, ma quando accade non sai davvero cosa fare.
Per prima cosa confrontati con il pediatra: ti dirà se e quando preoccuparti. Spesso sono solo fasi momentanee. Non parlerò dei casi patologici, non è di mia competenza; ti parlerò di cosa fare quando il pediatra ti dice di stare tranquilla.
Se tuo figlio/a è normopeso e in linea con la crescita, e se inizia a rifiutare alcuni tipi o categorie di cibo, allora è importante richiedere un #supporto, sia di tipo #psicologico che #nutrizionale. Perché? Perché l’unico aiuto che puoi dargli è cercare di capire il motivo del suo rifiuto o della sua paura e affidarti a specialisti che ti sostengano durante questo percorso. Te lo dico per esperienza. Perché in quei momenti non sai cosa fare, tutto sembra insormontabile e nessuno ha le risposte. E perché le risposte non ci sono.
Non esistono solo bimbi che mangiano broccoli e insalatone già a tre anni: la realtà non è questa e non ci sono soluzioni immediate.
A breve il seguito di questo post…continua a seguirmi!
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