Le offerte speciali convengono anche alla dieta?
Ai fini dietetici, ma non solo, ritengo che sia importante spendere due parole anche sul comportamento da tenere quando ci si reca a fare la spesa, soprattutto nei grandi supermercati. In tempi di crisi come quelli che purtroppo stiamo attraversando, è normale guardare con più attenzione i banchi delle offerte speciali per soddisfare sia il palato che il portafogli. Come ho già ribadito più volte, per un’alimentazione corretta, è importante non solo la quantità dei cibi, ma anche la loro qualità, che spesso costa di più. Peccato però che, secondo uno studio pubblicato da un’importante rivista scientifica, i prodotti scontati siano, per la maggior parte, alimenti ricchi di grassi, zuccheri e calorie.
L’indagine è stata effettuata da ricercatori neozelandesi, i quali hanno valutato più di 1000 offerte speciali di alcuni supermercati lungo l’arco di un mese, concentrandosi sul settore bibite, scoprendo così che appena il 15 per cento delle bevande non alcoliche in offerta poteva essere considerato “salutare” per i contenuti di grassi, zuccheri e calorie; al contrario, i prezzi di prodotti come acqua, latte parzialmente o totalmente scremato e bevande a base di soia avevano ribassi di prezzo molto meno frequenti rispetto a succhi di frutta, drink zuccherati, bevande a base di cola. Questo dato è molto rilevante, visto che tutti guardiamo con attenzione le offerte speciali. E in Italia cosa succede? Anche qui dobbiamo fare molta attenzione alle offerte speciali, perché spesso non riguardano i prodotti più salutari, e perché le offerte famiglia e le confezioni grandi hanno l’unico obiettivo di far acquistare più cibo di quello che realmente serve. Prendiamo il caso delle bibite: fino a qualche anno fa la confezione più diffusa era il cartone piccolo, “monouso”, mentre ora vanno per la maggiore bottiglie da un litro o due; il risultato è che il prezzo al litro è naturalmente inferiore, perché ciò che più incide sui costi è la confezione e non il contenuto, ed il consumatore, attratto dal risparmio, acquista le mega-confezioni. Non a caso negli ultimi anni si sono diffusi sempre più i frigoriferi enormi, più larghi del normale, perfetti per contenere super-scorte, dalle bottiglie di bibite da due litri alle confezioni di gelato da un chilo. In aggiunta, non molti anni fa la spesa era una operazione quotidiana, svolta con grande attenzione per consumare tutto e non sprecare nulla, mentre oggi si tende, per ragioni pratiche e di tempo, a fare la spesa settimanalmente, che , se non fatta con una accurata lista, rischia di far accumulare in casa scorte di cibo. Una delle conseguenze più ovvie di questo atteggiamento è dunque un eccessivo consumo di calorie dovuto proprio alla disponibilità pressoché infinita di alimenti. Inoltre, analizzando con attenzione i prodotti di largo consumo si fanno anche altre brutte scoperte: i prodotti dedicati ai bambini, come per esempio i cereali per la prima colazione, contengono grassi in quantità superiore rispetto a quelli pensati per gli adulti. Uno stratagemma che serve a renderli più saporiti e a creare una sorta di dipendenza da un certo tipo di alimentazione. L’industria alimentare punta a produrre cibi di consumo rapido e dai gusti intensi, così studia alimenti di impatto visivo sempre maggiore e in grado di far percepire i sapori molto velocemente, al primo morso. Per raggiungere lo scopo abbonda coi grassi e gli additivi, che danno sapore ma sono pessimi dal punto di vista nutrizionale.
Per difendersi da prodotti-spazzatura e da offerte speciali che si rivelano ingannevoli per la salute, ricordiamoci di leggere sempre attentamente le etichette prima di acquistare qualsiasi alimento. E soprattutto far la spesa pensando non solo al portafogli, ma soprattutto alla salute.
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