Aceto: lo conosciamo davvero?
Un valido aiuto durante le diete dimagranti viene sempre dall’aceto: aiuta a ridurre il consumo di grassi ma permette di rendere gustose le nostre pietanze. Mi permetto di ricordare che non può sostituire l’olio di oliva, importantissimo e pregiato condimento che non può essere trascurato; però l’aceto, con le varietà che troviamo in commercio, permette di dare ai nostri piatti un valore aggiunto. La domanda che spesso ci si pone riguarda la possibilità o meno di utilizzarlo come condimento: certamente, basta ricordare che l’aceto di vino e quello di mele hanno un contenuto trascurabile di zuccheri, mentre quello balsamico contiene una percentuale di zuccheri variabile ma non del tutto trascurabile, quindi meglio usarlo con parsimonia. Tra i componenti dell’aceto troviamo, oltre a pochi zuccheri, vitamina C, potassio e altri minerali, anche se in quantità non apprezzabili. L’aceto è famoso per la sua azione antibatterica (per esempio per abbattere la carica batterica delle verdure) e antivirale, e inoltre, grazie all’acido acetico, sembra essere utile come dimagrante e come ipoglicemizzante. Ovviamente bisogna essere cauti quando si parla di composti che facilitano il calo ponderale o che aiutano a controllare le glicemie, bisogna aspettare una conferma da studi ben più ampi, ma le premesse sono buone. Anche per quanto riguarda l’effetto antitumorale che gli si attribuisce bisogna essere avveduti: non ci sono studi consistenti che confermino tale capacità. Quindi dobbiamo usare l’aceto si o no? Si possiamo usarlo, per condire e ravvivare i cibi, senza però esagerare: accortezza valida soprattutto per chi soffre di gastrite o reflusso gastroesofageo. Qualche consiglio per l’uso? Come condimento per insalate di verdure o di pollo, sui carpacci di carne o di pesce, su verdure grigliate, come carpione per verdure e carni o pesci, e, perché no, anche sulla macedonia (quello balsamico ben stagionato!).
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